La Geologia

Negli anni ’70 del secolo scorso, il Dipartimento di Geologia e Geodesia dell’Università di Palermo aveva condotto degli studi geologi e paleontologici sulla Successione triassica di Capo Rama. Nel 2007, una studentessa in Scienze Ambientali, dell’Ateneo di Palermo, ha iniziato a lavorare alla tesi dal titolo “Studi preliminari per la proposta di istituzione del geosito Successione triassica di Capo Rama”, interessandosi agli affioramenti geologici presenti in Riserva e al loro contenuto fossilifero. Il lavoro di ricerca, nel giugno 2008, è proseguito con l’inserimento dell’area dall’ ISPRA nell’elenco dei geositi italiani. I “geositi” sono località di rilevante interesse geologico di alto valore naturalistico ed importanti testimoni della storia della Terra. Essi rendono “peculiari” i luoghi e le aree territoriali in cui sono inseriti per i loro specifici fattori fisici, morfologici, climatici e strutturali. Nel novembre 2009, l’ente gestore ha inaugurato il “Sentiero Geologico” per la fruizione del geosito. Il 21 aprile 2015, l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente ha presentato l’istituzione dei primi Geositi in Sicilia, luoghi o territori in cui è possibile riscontrare un interesse geologico, geomorfologico, paleontologico, mineralogico, e che, presentando un valore scientifico/ambientale, vanno preservati con norme di tutela specifiche. I Geositi ad essere istituiti con il D.A. 106/GAB del 15.4.2015, con l’obiettivo di evidenziare le loro specifiche peculiarità scientifiche, sono 79 di cui 3 all’interno dell’area protetta Capo Rama: “Successione triassica di Capo Rama”, di rilevanza nazionale per l’interesse stratigrafico, “Grotta di Cala Porro” e “Grotta dei Nassi” per le caratteristiche speleologiche. Con D.A. 289/GAB del 29.08.2017, l’Assessorato abroga il D.A. 106/GAB del 15.4.2015 per alcuni refusi, e pubblica nuovamente l’elenco dei 93 Geositi istituiti, i 3 all’interno dell’area protetta Capo Rama vengono confermati.

La Riserva Capo Rama sorge su una piattaforma di abrasione sommitale che si è formata a seguito dell’azione di erosione legata alle variazioni del livello del mare che si sono verificate durante il Quaternario. Nell’area affiorano rocce calcaree di età mesozoica (Trias sup. – Lias inf.), risalenti a circa 200 milioni di anni fa che si sono depositate sul fondo del mare, in un ambiente di piattaforma carbonatica e di laguna, e sono successivamente emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hanno portato alla formazione della Sicilia.

Le rocce sono ricche di fossili, fra i quali prevalgono i gusci dei Megalodonti, Lamellibranchi di grandi dimensioni e tipici fossili guida del Triassico, oltre a resti di gasteropodi marini, di coralli e di altri organismi incrostanti che popolavano i fondali marini.

In queste rocce è stata individuata una ciclica successione stratigrafica, in cui si sono alternati periodi di emersione e di immersione e vari ambienti di deposizione. La spianata è interessata da morfologie carsiche dovute ai processi di dissoluzione del carbonato di calcio operati dalle acque arricchite di anidride carbonica.

Tali processi carsici hanno dato origine ai campi solcati e ai depositi di terre rosse che caratterizzano la superficie topografica e in cui sono cementati resti di molluschi terrestri, denti e frammenti di ossa appartenuti a grandi animali. La costa è alta e rocciosa (falesia); in essa si aprono alcune grotte dovute alla concomitante azione dell’erosione marina e della dissoluzione carsica.

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